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Le origini
Basella è una frazione del comune di Urgnano, a 15 km da
Bergamo, sulla provinciale per Crema. E' un piccolo borgo, adagiato
sulla destra del fiume Serio;e non offrirebbe spunti per la cronaca,
se più di sei secoli fa non fosse stato teatro di un avvenimento
che trascende la cronaca: l'apparizione della Madonna.
Correva l'anno
1356, periodo storico delle Signorie. A Milano dominavano i Visconti,
a Verona gli Scaligeri. Bergamo
e Brescia erano sotto il dominio dei Visconti. Erano in
decadenza le due grandi istituzioni: il cosiddetto "Sacro
Romano Impero" (poco "sacro", per niente "romano" e
fortemente "teutonico") e la Chiesa per il trasferimento
della sede pontificia da Roma ad Avignone, in Francia,(dal
1305 al 1377). La gente del comune di Urgnano era tutta
dedita all'agricoltura. La famiglia Casone,di Urgnano,
possedeva un piccolo appezzamento
di terreno sulla riva destra del fiume Serio.
Nella notte
tra il 7 e 1'8 aprile 1356 era caduta una forte brinata
su quei terreni.La fanciulla Marina Casone
quella mattina si reca a visitare il campicello di famiglia,
in località Santa Maria di Basella osserva che l'eccezionale
brinata ha bruciato i teneri germogli, compromettendo gravemente
il raccolto,unica risorsa della famigliuola.La ragazza,
impressionata, invoca la Vergine: "Vergine Santa!" E
scoppia in pianto. Si reca poi ad un altro podere per raccogliervi
lo strame. Appena giunta sul luogo,ecco che le appare la
Madonna,che tiene per mano il Bambino, guardandola con
dolcezza, le dice:"Marina, perchè piangi?"
- Ma non vedete, Signora,il danno della brinata. I poveri
moriranno di fame! -E pensava alla sua famiglia.
- Oh, no... I1 raccolto non sarà danneggiato da
questa brinata, Sarà anzi superiore a quello degli
altri anni
- Ma chi siete voi, gentile Signora?
- Verrai in questo luogo tra nove giorni, e allora ti svelerò ogni
cosa.
Al nono giorno, il 17 aprile,di buon mattino, ecco Marina
puntuale all'appuntamento con la Signora.Questa le dice:
- Io sono la Madre di Dio e sono apparsa qui per la consolazione
tua e dei tuoi compaesani. In questo luogo sorgeva anticamente
una chiesetta a me consacrata. Di' agli uomini che vengano
qui a scavare,e ne troveranno i ruderi.
La Madonna raccolse tre pietre e le collocò in un
dato punto:"Sotto queste pietre troveranno l'altare
a me consacrato."
Alcuni uomini di Urgnano, di loro
iniziativa,incominciarono a scavare sotto le tre pietre;
ed ecco che vennero alla
luce l'altare e i ruderi di un'antichissima chiesetta,
dedicata alla Vergine.
Vagliati attentamente tutti gli elementi del caso, il Vescovo
di Bergamo del tempo, Lanfranco de' Saliverti, il 1° maggio
1356 pose la prima pietra del nuovo santuario dedicato
alla Vergine, davanti ad una folla immensa convenuta dai
paesi della plaga.
I Visconti di Milano e il Santuario di
Basella
All'epoca dell'apparizione dominava nella Lombardia la
Signoria dei Visconti.Alla morte dell'arcivescovo Giovanni
Visconti (1354),i nipoti Matteo II,Bernabò e Galeazzo
II si spartirono il Ducato di Milano in tre parti,presto
ridotto a due per la morte di Matteo. Bernabò ebbe
la parte orientale con le città di Bergamo, Brescia,
Cremona e Crema.
BERNABO' VISCONTI (1323-1385) l'11 giugno
1356 (circa due mesi dopo l'apparizione) di ritorno da
Venezia, volle
visitare con il suo seguito i lavori del santuario di Basella.In
quell'occasione offrì alla chiesa dieci fiorini
d'oro.
GALEAZZO II VISCONTI (1320-1378) ebbe dallo zio Giovanni
la parte occidentale dello stato milanese: Como, Novara,
Vercelli, Astii,Alessandria,Tortona. Egli venne al santuario
di Basella col suo seguito.La storia dice che vegliò tutta
una notte in preghiera,con a fianco la veggente Marina
Casone.Sul far del giorno fece celebrare unau Messa.Depose
poi sull'altare dieci fiorini d'oro e donò un calice.Prima
di lasciare Basella Galeazzo II lamentò che la chiesa
fosse troppo angusta in rapporto all'afflusso dei fedeli
ed esortò ad ampliarla.
Della visita di Galeazzo
II è rimasta un'immagine
nell'affresco che si ammira in fondo alla navata di destra
del santuario: davanti alla Vergine assisa in trono si
vede inginocchiato Galeazzo II, con a fianco la sua cavalcatura.Sulla
sinistra è raffigurata una donna, presumibilmente
la moglie di Galeazzo.
Il capitano BARTOLOMEO
COLLEONI(1400-1476)
Un altro personaggio di rilievo s'inserisce della storia
del Santuario di Basella: Bartolomeo Colleoni.Nell'ultimo
periodo: dei Comuni (inizio 1300), sottraendosi i cittadini
al serviso militare, si era costretti ad assumere milizie
mercenarie, che facevano della vita militare un semplice
mestiere. Il periodo delle Signorie (sec.XIII-XIV)fu
l'epoca d'oro di queste milizie, a causa dei molti conflitti
che scoppiavano qua e là . Il Colleoni, nato a
Solza(BG),ä considerato il tipico"capitano
di ventura". Combattè presso i vari Signori
dell'Italia Meridionale, Centrale e Settentrionale, guadagnandosi
fama per il suo fascino e per la sua abilità strategica.
Fu alternativamente al soldo dei Visconti e della Repubblica
Veneta. I veneti alla fine lo relegarono in dorata pensione
nel Castello di Malpaga(BG), appena al di là del
fiume Serio, quasi di fronte a Basella.
Egli vi conduceva una vita sfarzosa, tra feste,tornei
e cacce.Spesso,transitando per queste campagne,visitava
il
santuario di Basella. Egli avvertì immediatamente
la scarsa capienza del santuario e l'inadeguatezza del
servizio religioso;e iniziò i lavori di ampliamento.
Fu aggiunto al presbiterio un prolungamento di tre navate.Per
l'assistenza religiosa al santuario (Messe,confessioni,
benedizioni..) pensò di chiamare i Padri Domenicani
di S.Spirito in Bergamo, dopo aver costruito per loro un
bel conventino, sulla destra del santuario.I1 24 gennaio
1477 venne rogato a Brescia l'atto della presa di possesso
da parte dei Domenicani. Essi vi rimasero tre secoli, facendo
un bene immenso, fino alla sciagurata "soppressione",
decretata dalla Repubblica Veneta.
La soppressione dei domenicani,
causa
della decadenza del santuario
La Repubblica Veneta emanava, il 25 settembre 1784 ,tristissime
leggi,che sopprimevano gli Ordini Domenicano e Carmelitano.Le
leggi ebbero immediato effetto anche in terra bergamasca,
soggetta a Venezia.Da quel momento il santuario di Basella,
privato dell'assistenza religiosa, si avviò a gran
passi al decadimento.Il servizio del santuario fu affidato
ad un cappellano,che era nel contempo curato di Urgnano
a tutti gli effetti.La domenica,celebrata la Messa in santuario,egli
doveva poi correre ad Urgnano per il servizio della Prepositurale,
lasciando scoperto il santuario, mentre affluivano i devoti.
Dopo l'inizio folgorante, ecco che il santuario di Basella
si avviava verso il coma profondo.
Arrivano al santuario i padri passionisti
I Padri Passionisti sono una Congregazione, fondata tre
secoli fa da S.Paolo della Croce, nato ad Ovada(AL)nel
1694 e morto a Roma nel 1775. Egli volle creare una Congregazione
che risvegliasse nei cristiani la "memoria" della
Passione di Cristo, come mezzo efficace di salvezza.
Già da tempo i Passionisti erano alla ricerca di
una fondazione in terra bergamasca, particolarmente feconda
di vocazioni. I1 prevosto di Martinengo suggerì al
Provinciale dei Passionisti, P.Giov.Battista Peruzzo(poi
Vescovo di
Agrigento,in Sicilia),il Santuario di Basella, con annesso
convento,un tempo abitato dai Domenicani. I1 2 gennaio
1920 il Padre Peruzzo, nel corso di una Missione predicata
nel Duomo di Bergamo, volle venire a dare un'occhiata alla
Basella. Ne ebbe un'ottima impressione.
E' per i Passionisti motivo di santo orgoglio il fatto
che tra coloro che caldeggiarono la venuta dei Passionisti
a Basella si distinse Mons. Roncalli, il futuro "Papa
buono".
Nell'aprile del 1920 i Passionisti fecero l'entrata solenne
in Basella, iniziando un ottimo lavoro di assistenza al
santuario che dura ormai da 80 anni.
L'incoronazione della Madonna di Basella
Alla Madonna di Basella mancava ancora una cosa importante:
l'incoronazione, privilegio riservato a quei santuari che
si distinguono per antichità di culto e per affluenza
di devoti. Esso viene concesso, dopo dettagliato esame,
dal "Capitolo di San Pietro" che risiede in Roma.
L'idea dell'Incoronazione, lanciata dal Prevosto di Urgnano
del tempo,don Giuseppe Plebani, fu poi ripresa dall'Arciprete
don Battista Bonaita e abbracciata con entusiasmo dai Padri
Passionisti,appena approdati a Basella.
L'incoronazione si svolse 1'8 settembre 1921, ufficiante
il card. La Fontaine, patriarca di Venezia, corteggiato
da sei vescovi.
Grandiosi festeggiamenti furono celebrati
anche in occasione del Centenario dell'Apparizione: 1356-1955.Vi
partecipò anche
il card. Roncalli, il futuro Papa Giovanni XXIII°,
allora Patriarca di Venezia. Egli celebrò il solenne
pontificale. Nell'omelia rilevò che nel gruppo dell'apparizione
il Bambino Gesù non è tenuto in braccio dalla
Madonna né presentato all'adorazione, ma raffigurato
già grandicello in atto di camminare accanto alla
Madre, quasi ad indicare la strada sicura verso la pace,
la serenità, il cielo.
I Padri Passionisti risiedono ormai in Basella, alla "corte" della
Madonna, da tanti anni. Oltre ad accudire al santuario
con intelletto d'amore, svolgono altre attività,
attinenti alla loro professione di "missionari della
Croce", su una vasta zona e anche oltre i confini
nazionali: in Africa (Tanzania e Kenya). E' così che
sulla loro bocca i nomi di Basella e della sua Madonna
hanno fatto il giro del mondo.
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